Il grasso autologo e cellule staminali
Luglio 16, 2010Intervista con Fabrizio Castagnetta e Marco Gasparotti su Chirurgia Estetica
Luglio 27, 2010Tutti pensiamo di riconoscere i nasi “rifatti”: perché sono troppo all’insù, o perché troppo stretti o perché “lucidi”.
È vero, ma quelli che notiamo sono i nasi rifatti male, cioè frutto di una chirurgia estetica sbagliata. Non vediamo infatti le migliaia di nasi rifatti bene, perché naturali, che si armonizzano perfettamente con il resto del viso, e che non riconosce neanche il chirurgo plastico più esperto e smaliziato.
La chirurgia plastica del naso nasce 100 anni prima di Cristo, in India, dove la ricostruzione del naso si sviluppò in seguito ad una legge che imponeva l’amputazione di questa appendice… agli adulteri. Per fortuna nostra questa legge oggi non è più in vigore….
La rinoplastica è forse l’intervento più complicato della Chirurgia plastica estetica, perché il naso è al centro del viso, e ogni minimo difetto nella sua correzione appare visibilissimo, e perché il Chirurgo deve rispettare al massimo quelle che sono le esigenze di naturalezza e di rispetto dell’espressività di un determinato viso.
Oggi non si parla poi più di rinoplastica, bensì di rinosettoplastica,in quanto si interviene sempre anche sulla funzionalità nasale, cioè sul miglioramento della respirazione con la correzione contemporanea delle deviazioni del setto.
Si parla poi spesso di profiloplastica, cioè di armonizzazione dell’intero viso,poiché fraquentemente ad un brutto naso si associa un mento sfuggente o esagerato, che va corretto (mentoplastica), o una carenza di zigomi che vanno bilanciati con il nuovo naso (malaroplastica).
La programmazione dell’intervento inizia durante la prima visita,quando il chirurgo, dopo aver visitato attentamente le strutture del naso da correggere, e l’interno delle narici per valutarne l’efficienza respiratoria (eventuali deviazioni del setto nasale o eccessivo sviluppo dei turbinati, strutture preposte al riscaldamento dell’aria che entra dalle narici), decide con dei disegni sulla foto del paziente, quali modifiche apportare.
Decide quindi se la correzione può limitarsi solo alla punta del naso (troppo grossa, troppo scesa,deviata…) o dovrà interessare anche le ossa nasali, a causa di una gobba eccessiva e di una deviazione importante dell’asse nasale, e se si dovrà o meno correggere la funzionalità respiratoria.
Il paziente sarà quindi invitato ad effettuare le analisi clinico-strumentali di routine di preparazione all’intervento (Elettrocardiogramma, analisi del sangue, radiografia del torace…) e sottoprsi poi alla visita con l’anestesista.
Fondamentale il ruolo di questo specialista, per evitare che vengano trascurate eventuali patologie passate non riferite dal paziente, o malattie in atto che possano controindicare l’intervento. L’anestesista deciderà poi il tipo di anestesia da effettuare, locale se possibile, o generale nei casi di intervento complesso. L’età minima per sottoporsi all’intervento è attorno ai 17-18 anni.
L’operazione può durare da mezz’ora nei casi di semplice correzione della sola punta nasale, a poco più di un’ora, se si effettua una settorinoplastica completa. Alla fine dell’intervento vengono applicati un piccolo gesso di contenzione delle ossa,che verrà portato per una settimana, e dei tamponcini di garza vaselinata all’interno delle narici, che verranno rimossi dopo 2-4 giorni. L’intervento è assolutamente indolore, grazie alle moderne tecniche di anestesia locale o generale, e ai farmaci analgesici. Da sfatare anche la diceria che “togliere i tamponi fa male”. Sicuramente trenta anni fa, non ora con l’impiego di garze imbevute di vaselina. Indispensabile una terapia antibiotica e antinfiammatoria nel periodo postoperatorio, e astenersi da sforzi fisici eccessivi o esposizioni prolungate al sole o fonti di calore.
Minimo il gonfiore postoperatorio attorno agli occhi, e rapido il ritorno alla vita lavorativa e sociale (sette-dieci giorni).
Necessario un giorno di ricovero in clinica: diffidare da struttura poco idonee, quali ambulatori medici, o fantomatici “centri di chirurgia estetica”.
La rinoplastica, seppur intervento molto sicuro, è pur sempre un atto chirurgico che deve prevedere una struttura operatoria qualificata, la presenza di un anestesista e un periodo di osservazione in clinica di una notte almeno.
Informarsi sempre bene che il chirurgo a cui ci si affida sia uno specialista in Chirurgia Plastica o un otorinolaringoiatra, e pretendere di leggere e firmare il consenso informato, in cui vengono specificati tutti i dettagli dell’intervento e le possibili complicanze, per quanto rare esse possano essere.
Diffidare poi da tariffe troppo inferiori alla media, perché spesso nascondono carenze di struttura assistenziale o ambienti poco attrezzati.
Ricordo che la rinoplastica estetica non viene effettuata negli ospedali pubblici, dove invece si può essere operati per gravi deviazioni del setto nasale che implichino una insufficienza respiratoria, o deviazioni nasali esiti di traumi.
Evitate infine di portare le foto di attori o modelle chiedendo “vorrei un naso come questo”… Ogni naso ha dei limiti di correzione imposte dalla struttura propria delle ossa, delle cartilagini e dallo spessore della pelle. E ricordatevi che non dovete cambiare faccia, ma solo migliorare una parte del vostro corpo…non perfetta o eccessivamente pronunciata.