La spiaggia parla delle donne. Loro non parlano, fanno parlare i loro corpi. Con una lingua difficile da capire: va interpretata perché fatta di attimi fuggenti, di sguardi veloci falsamente distratti. Di movimenti rapidi o molto lenti. Un groviglio di occhiate non viste, di dettagli del corpo mostrati o sapientemente nascosti.
La gente pensa di capire quando una donna è rifatta. In realtà notano solo quando qualcuna è rifatta male e non si accorgono delle migliaia che incontrano per strada, al mare, o in discoteca che sono state rifatte bene. Se rifatte bene... a volte non le notiamo neanche noi "addetti ai lavori". Gli uomini che le accompagnano poi non se ne accorgono neanche quando le hanno nel letto.
E' affascinante la cinquantenne che entra nello studio dicendo che non si accetta più e che si vede invecchiata. Ma si siede di fronte a me accavallando le gambe con classe, tenendo le mani snelle e dalle dita lunghe aggrappate a stringere i braccioli della poltrona. E guarda avanti a sé sorridendo, con un viso percorso da rughe che parlano di mari lontani, di montagne piene di neve, di estati assolate, di barche.
Il fascino di una donna non si calcola "un tanto al chilo" e non si aggiunge charme solo con protesi, iniezioni e bisturi che danno volumi e proporzioni perfetti. Se le donne capissero che esiste il fascino, e che per gli uomini questo è molto più importante della bellezza, i chirurghi plastici morirebbero di fame.
Non c'è niente di più affascinante al mondo che riuscire a entrare nella testa di una donna, e scoprire il "non detto" che si cela dietro i suoi occhi, o dentro un seno che si porge per la prima volta durante la visita. Non c'è niente di più intrigante, per un uomo che fa il mio mestiere, che poter dire, quasi in una sorta di delirio di onnipotenza: "Cosa vuoi da me?"
Ho capito solo dopo più di vent'anni, cosa il Maestro (Ivo Pitanguy, il chirurgo plastico numero uno al mondo) volesse dirmi, quando affermò: "Se non ami le donne profondamente, se non riesci a entrare nel loro cuore e nella loro testa, se non riesci a intuire cosa ti vogliono dire con uno sguardo, un sorriso, una mano passata nervosamente nei capelli, o accavallando lentamente le gambe, non sarai mai capace di cambiare la loro anima."
I corpi non hanno un colore: non sono marroni, né rosa, né bianchi. Solo il sangue è veramente rosso. E il respiro è veramente aria. L'aria che esce dalla macchina dell'anestesia durante gli interventi, quando l'unico rumore che sento è il respiro della donna che sto operando. Che si è addormentata sicura sotto le mie mani, non sapendo che la sto prendendo tra le braccia, per portarla dove il suo cuore vuole andare.
Ho sempre parlato tanto con le donne, spogliate, davanti a me, vestito. Le ho fotografate, ho disegnato sulla loro pelle, cambiato i loro corpi, aumentato i loro seni, cercando sempre di realizzare in forme armoniche ciò che nelle loro menti era solo un pensiero, un'immagine in bianco e nero.
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